giovedì 12 luglio 2012

Autismo: una virtuale seduta di psicanalisi spicciola su psicanalisti e terapeuti vari.


Molti genitori di ragazzi autistici vivono profondi sensi di colpa che si manifestano in angoscianti dubbi:
"Sarà stato il vaccino? E se magari non glielo avessimo fatto, adesso non avremmo un figlio autistico..O no?" Oppure:
"Se almeno lo avessimo fatto diagnosticare in tempo, precocemente, quanti trattamenti utili avremmo potuto fare..Ora non sarebbe messo così male...O no?".
Allora ci si informa, cercando tra mille quale sia la terapia migliore, la più efficace, la più seguita, o semplicemente quella "di moda" del momento, col senno di "Meglio tardi che mai".
A questo punto, a chi non è capitato di sentirsi dire "che sarebbe stato meglio farlo prima, che ormai era un po tardi, che non bisognava perdere tempo"? E così ci fanno un'altra iniezione di sensi di colpa, ma non senza poi darci un dolcetto col quale infonderci un minimo di motivazione: "Se cominciamo oggi è meglio di domani."
Bene, affidiamo il bambino alla terapista (di una delle tante pratiche terapeutiche possibili) e a caro prezzo lo mettiamo a disposizione di un/una specialista per molte ore alla settimana.  Durante queste terapie capita che il piccolo paziente abbia delle crisi, urli o faccia pure volare la sedia o gli oggetti, e a questo punto l'atteggiamento dei terapeuti è sempre lo stesso: "Ma che strana reazione, che cosa è successo, per caso l'ambiente familiare è poco sereno, ultimamente?"
E tu stai li a pensare, a roderti, ti chiedi cosa puoi aver combinato di male .. "Forse il ragazzo ha assistito a qualche discussione, o ci sono stati cambiamenti improvvisi...?!?"
"Mah, no, veramente..non mi pare.." Ma lo sguardo della terapeuta è incredulo: "Vaaabbè, sicuramente andrà meglio alla prossima seduta, cercate di tenerlo tranquillo e propositivo.."
Alla successiva, se il ragazzo è ancora mal disposto, ti senti dire più o meno le stesse cose, se invece rimane più tranquillo, allora...ecco che viene elogiata la terapia: "Ooh oggi andiamo proprio benone, mooolto meglio, bene bene stiamo facendo buoni progressi continuiamo così si si si sii".
E così passano giorni, settimane, mesi, a volte anni, e nel mentre c'è lo Specialista Maximo che fa le supervisioni periodiche. Questo, di solito, guarda il ragazzo sgranando gli occhi con meraviglia: "Coomplimeeentii, ma guarda comè migliorato il ragazzo, stiamo andando davvero davvero benone!" E tra un sorriso e l'altro se ne va via con 150 euro in tasca in più per la "SuperVisione".
La "leva" psicologica ha funzionato, quella sottile subdola manipolazione mentale che qui viene messa in atto è di livello basso ed elementare ma funziona dalla notte dei tempi, e non riguarda l'autismo ma ha come soggetti i suoi familiari, soggiogati da un efficiente gioco mentale: tenerli in pugno nella convinzione che tutte quelle spese e fatiche siano abbondantemente ripagate dai risultati. Si, magari davvero c'è stato qualche passo in avanti, ma mi permetti il dubbio che, forse, ci sarebbe stato anche senza terapie? Io me lo concedo. Spesso i sensi di colpa, anche se infondati, vengono smorzati a suon di bigliettoni.  Pagando, sentiamo di far qualcosa per i nostri ragazzi, e più paghiamo meglio stiamo.  Nel frattempo l'autismo è ancora li, l'autismo non lo fotti coi giochetti psicologici, il "normalismo" si, anzi questo si lascia fottere da solo. Ma serve anche per mettersi in pace con gli altri, quei genitori nelle stesse condizioni, che ti criticherebbero se anche tu non facessi fare la loro stessa terapia a tuo figlio. Eh si, se anche tu non fai fare 36 ore settimanali di terapia "Vattelapesca" a tuo figlio, ti colpevolizzano, si meravigliano, ti criticano.  E naturalmente a loro la terapia funziona eccome! Mai e poi mai potrebbero ammettere che non è cambiato niente, il loro ego è rassicurato e convinto dai soldi spesi, e voi vi dovete mettere allo stesso livello.Ci sono genitori che hanno iniziato il loro percorso di colpevolizzazione fin dalla prima seduta dal psichiatra, con teorie come quella della "mamma frigorifero" per poi passare agli altri genitori e persino alle associazioni varie: sembrano fare a gara a chi più può trovarti un difetto per criticarti, possibilmente alle spalle. E si rischia di finire nel baratro di un esaurimento nervoso, se non impari ad indossare una bella armatura Medievale, l'ideale per difenderti, appunto, da gente che sembra vivere ancora in quel periodo oscuro.
In tutto questo marasma di terapie, di associazioni che "tirano acqua" al proprio mulino, ci sono pure quei genitori "illuminati" che fan le valigie per andare in Madagascar o in Tanzania perchè "Li l'autismo lo curano e lo guariscono e tu se continui a rimanere qui sei solo un coglione perchè vuol dire che non ami tuo figlio!" E tu passi altri giorni di malumore e di dubbi, però poi gli "illuminati" li rivedi tornando con la coda tra le gambe, spennati e scornati, ma spesso con la cresta ancora dritta che, nonostante il "loro" autismo non sia migliorato per niente e anzi, forse peggiorato, continuano a spargere "preziosi" consigli a manca e a destra.
Sinceramente e parlando da Barbaricino con sangue misto Andaluso, forte come "abbardente" e acciaio temprato di Toledo, devo dire che di tutti questi personaggi da Gran Varietà ne ho i coglioni pieni.
L'autismo sembra dividere i genitori che lo vivono, cosa che non accade per altre patologie, ma in realtà non è certo l'autismo in se a fare questo ma -piuttosto- la segatura che occupa gran parte della scatola cranica di certi genitori, e i martellamenti riguardo terapie, metodi, cure, guarigioni, cazzate cazzate e altre cazzate.
Benissimo ha fatto Franco Antonello a portarsi suo figlio in moto in giro per mesi, contro il parere degli "esperti". Da che mondo è mondo, le migliori e più grandi scoperte sono state fatte da persone che sono uscite dagli schemi prestabiliti, dai binari tracciati dalla scienza, dalla medicina, da tutto. Ed è forse per questo motivo che oggi l'autismo è ancora misterioso, perchè non ci sono più "ricercatori" veri, dotati di fantasia, di vera spinta alla scoperta, insomma di PALLE. Bisogna avere il coraggio di mettere tutto in discussione, anche se stessi, anche i medici. Se non lo avessi fatto, da ragazzo, ci avrei lasciato la pelle; un grave choc anafilattico da abuso di cortisoni mi fece star molto male ed un medico voleva farmi tre iniezioni di ...cortisone. Rifiutai contro tutto e contro tutti, e quando finii in ospedale un Medico che meritava questo titolo mandò a quel paese colui che voleva uccidermi, queste furono parole sue. Ma ho avuto decine di altre "occasioni" nella vita, per rifiutare luoghi comuni, "pacchetti preconfezionati", cure o altro, e questo ha fatto la differenza tra vita e morte, tra benessere e malattia, tra tutto e..niente.
Perciò, se decidiamo di svegliarci, attenzione a quei piccoli particolari rivelatori che ci consentono di distinguere un imbroglione da un onesto, un "quaquaraquà" da un uomo, un Cretino da un Signore.

Marcello