domenica 16 dicembre 2012

AUTISMO, CRONACA E DISINFORMAZIONE.

Con il termine "autismo" si definisce ormai un po' di tutto. E' semplicemente scandaloso che sia stata associata la strage di Newtown nel Connecticut ad opera del ventenne Adam Lanza, che ha ucciso 20 bambini e 6 adulti, prima di uccidersi, con il disturbo autistico.
Sono madre di un ragazzo autistico diciannovenne che non è assolutamente capace di far del male a nessuno se non a sè stesso, che dipende quasi completamente dall'assistenza dei familiari e degli educatori. Conosco una gran quantità di persone autistiche assolutamente indifese come lui dalla cattiveria, dall'ipocrisia e dall'indifferenza di una società che non se ne preoccupa e lascia il carico dell'assistenza sulle famiglie tormentate dall'incertezza per il loro futuro. In questi giorni tutte le testate giornalistiche definiscono "autistico" il ragazzo americano o affetto da sindrome di Asperger, sindrome che viene erroneamente definita "grave forma di autismo".
Questo la dice lunga riguardo alla pressocchè totale ignoranza riguardo all'autismo perché semmai è vero il contrario in quanto la sindrome di Asperger è una forma leggera di autismo.
Le persone affette da Sindrome di Asperger hanno un linguaggio normale e  un disturbo talmente leggero rispetto all'autismo vero e proprio, che sono in grado di condurre una vita quasi normale, che sono autosufficienti per quanto riguarda l'igiene personale, che possono uscire da soli, a volte anche avere una vita sentimentale. Tanto è vero che spesso non vengono diagnosticati per niente oppure vengono riconosciuti come tali solo da adulti. Come si fa a definire la sindrome di Asperger "una grave forma di autismo?". Sarebbe finalmente ora di fare una netta distinzione tra l'autismo vero e proprio, quello severo, quello che rende la vita quasi impossibile, quello che ti priva di qualsiasi forma di energia fisica e mentale, che ti fa concludere le interminabili giornate in condizioni pietose, quello che ti distrugge con le sue urla, l'autolesionismo di tuo figlio, il tempo trascorso ad impedirgli di farsi del male, ad inseguire i suoi interminabili rituali dimenticandoti che esisti anche tu, da tutti gli altri disturbi che vengono inseriti nell'unico calderone di "autismo".
Conosco alcuni  ragazzi affetti da sindrome di Asperger che non sarebbero mai e poi mai capaci di immaginare e progettare di far del male in alcun modo volontariamente a nessuno. Sono persone indifese che non capiscono le regole sociali, che hanno difficoltà a farsi degli amici, problemi a capire le intenzioni altrui o i doppi sensi o gli scherzi o le battute. Questo è l'Asperger!
E' enorme ed ingiustificabile la responsabilità dei medici che mettono in un unico calderone, autismo, sindrome di Asperger e disturbi vari della personalità.
Ecco, questo ragazzo era affetto da un disturbo della personalità, indubbiamente, aveva assorbito da una madre irresponsabile e forse più disturbata di lui, la passione per le armi. Ed è a dir poco allucinante che una madre lasci a disposizione del figlio un arsenale come quello di cui disponeva Adam.
E' da criminali permettere che la legislazione americana conceda ai cittadini di dotarsi di armi con tanta facilità. Ha ragione Obama a piangere, ma farebbe meglio ad asciugarsi le lacrime e a prendere provvedimenti seri e severi contro questa assurda leggerezza.
I giornalisti prima di scrivere la parola "autismo" dovrebbero informarsi al riguardo, evitando così di offendere milioni di famiglie che vivono questo dramma e soprattutto di offendere i nostri figli che hanno bisogno di protezione e di aiuto, non di calunnie, non di offese, non di essere additati come potenziali criminali di fronte all'opinione pubblica.
E' UNO SCHIFO E UNA VERGOGNA CHE SI LASCINO PASSARE QUESTI MESSAGGI FUORVIANTI ED OFFENSIVI.
Ci piacerebbe che la stampa si occupasse dei nostri figli per sottolineare la loro e la nostra solitudine, l'indifferenza delle Istituzioni, l'emarginazione e la discriminazione che ci tocca sopportare, le lotte assurde che dobbiamo combattere contro una scuola inadeguata, contro i medici che colpevolizzano i genitori, contro i politici che SE NE FREGANO dei nostri problemi e tagliano i servizi essenziali, che non creano strutture di accoglienza mentre continuano ad accrescere i loro spudorati privilegi, contro L'IGNORANZA che CI e LI circonda e adesso anche CONTRO I GIORNALISTI che scrivono a vanvera la parola AUTISMO!!!
E MI RIVOLGO ALLE ASSOCIAZIONI:  DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI DALLA COLPEVOLE DISINFORMAZIONE e impegnamoci con tutti i mezzi a denunciare le ingiustizie che ci tocca subire. DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI, LORO CE LO CHIEDONO CON I LORO OCCHI INNOCENTI.
"Non saper parlare non significa non aver niente da dire" NOI SIAMO LA LORO VOCE.
Per favore, non permettiamo A NESSUNO di far passare il pericoloso messaggio "autistico = violento".
Giovanna

venerdì 7 dicembre 2012

SOSTEGNO ALUNNI DISABILI. LA SCUOLA E’ UN DIRITTO. PER TUTTI!!!

Noi genitori di bambini e ragazzi disabili che frequentano la scuola pubblica siamo stati costretti a combattere una battaglia che non avremmo dovuto combattere, che avrebbe potuto e dovuto esserci risparmiata. Questo per il semplice fatto che, a partire dalla Costituzione per continuare con le leggi a tutela delle persone con disabilità, come ad esempio la L. 104/92, la Legge riconosce i nostri ragazzi come titolari di diritti che non consentiremo mai a nessuno di calpestare.
Purtroppo chi ci governa sta lentamente distruggendo la scuola e la sanità pubblica a favore delle scuole e delle cliniche private, di modo che solo chi è ricco abbia la possibilità di studiare e di curarsi.
I nostri figli, che non sono in grado di difendersi, che sono puri di cuore e lontani  dalla cattiveria, dall'avidità e dall' ipocrisia  che troppo spesso caratterizzano le persone, non so quanto giustamente definite "normali", si vedono privare dal diritto di frequentare la scuola per lo stesso orario dei loro compagni "normodotati" perchè lo Stato taglia le ore di sostegno e di assistenza all'autonomia.
Evidentemente i nostri politici credono di poter trattare i nostri figli come polvere da nascondere sotto il tappeto, come figli di un dio minore o come una spesa superflua sulla quale è possibile risparmiare.
Noi sappiamo quanto siano meravigliosi i nostri Ragazzi Speciali e quanto in ogni momento ci insegnino a comprendere il vero senso della vita, quali siano le cose veramente importanti, quanto grande sia il valore della solidarietà:  un valore che stanno cercando di offuscare o addirittura di cancellare.
Noi genitori abbiamo il dovere di tutelare con ogni mezzo i nostri figli contro qualunque forma di discriminazione perchè siamo noi la loro voce, perchè loro ci chiedono aiuto e noi dobbiamo darglielo.
La notizia della Sentenza del TAR Sardegna ci è giunta il 3 dicembre.
Una data simbolica perchè è la giornata Mondiale dell'ONU per i Diritti dei Disabili.
E' la prima volta che nella Città di Nuoro alcune famiglie si ribellano contro un grave abuso da parte del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca chiamandolo a rispondere davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per le ore di sostegno insufficienti, assegnate col contagocce (solo 9 a settimana).
Il Giudice ci ha dato ampiamente ragione ricordando nella Sentenza di aver da tempo affermato, con pronunce passate in giudicato e confermate che "il diritto all'istruzione del disabile ha rango di diritto fondamentale, che va rispettato con rigore ed effettività", condannando il Ministero al risarcimento dei danni esistenziali, pari a mille euro per ogni mese di ritardo nell'assegnazione delle ore di sostegno indicate nel Piano Educativo Individualizzato (18 ore) oltre al rimborso delle spese legali.
E' una grande ed importante vittoria della quale siamo molto orgogliosi perchè è stata una battaglia di civiltà. Come Comitato di Genitori per l'Integrazione Scolastica degli alunni Disabili speriamo di aver tracciato una strada verso la lotta contro la discriminazione e che tante altre famiglie seguano il nostro esempio. Vogliamo che sia chiaro che non ci fermeremo di fronte alle ingiustizie, che non ci faremo intimidire da alcuna delle cosiddette "Autorità", perchè non riconosciamo alcuna "Autorità" che stia più in alto dei nostri figli e delle loro necessità.
Noi genitori di ragazzi disabili siamo abituati a combattere ogni giorno, percorrendo strade in salita e piene di ostacoli. L'amore per i nostri figli ci da e ci darà sempre la forza per combattere in difesa dei loro diritti.
Personalmente, quando lotto per i diritti di Gabriele, non penso solo a lui, ma a tutti i bambini e ragazzi, a tutte le persone che vivono il disagio dell'handicap.
Come Comitato mettiamo a disposizione degli altri genitori le nostre conoscenze e la nostra esperienza.
Giovanna P.

lunedì 3 dicembre 2012

Sentenza TAR Sardegna integrazione ore sostegno

                              COMITATO GENITORI PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA
                                            DEGLI ALUNNI DISABILI - NUORO

Nella Giornata Mondiale ONU per i Diritti dei Disabili il TAR SARDEGNA ha riconosciuto le ragioni delle famiglie che chiedevano il riconoscimento del rapporto 1:1 con l'insegnante di sostegno, condannando il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e l'Istituto che frequentano al risarcimento dei danni esistenziali provocati dalla mancata erogazione delle ore di sostegno necessarie dall'inizio dell'anno scolastico.
Ancora una volta la Legge riconosce il DIRITTO ALL'INTEGRAZIONE dei nostri Ragazzi Speciali.
Ancora una volta le nostre battaglie, la nostra indignazione e le nostre lotte 
CONTRO LA DISCRIMINAZIONE hanno prodotto i loro frutti.
La nostra battaglia di civiltà per difendere e rivendicare SEMPRE E A MUSO DURO
i diritti dei nostri figli E' STATA UNA BATTAGLIA VINCENTE.
E non si fermerà MAI.

       SENTENZA:

                                                          REPUBBLICA ITALIANA
                                                   IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
                                                               SENTENZA
ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 899 del 2012, proposto da:
(Cognome) (Giovanna), in qualità di amministratore di sostegno di (Cognome) (Gabriele), rappresentato e difeso dagli avv. Giuseppe Andreozzi e Giulia Andreozzi, con domicilio eletto presso il loro studio in Cagliari, via Gianturco N.4;
                                                                  contro
Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca; Istituto di Istruzione Superiore (omissis) di Nuoro, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale, domiciliata in Cagliari, via Dante N.23;
per l'annullamento
- dei provvedimenti con i quali è stato assegnato a (Cognome) Gabriele, per il corrente anno scolastico 2012/2013, un numero di ore settimanali di sostegno insufficiente a garantire il dovuto rapporto 1/1, con condanna al risarcimento dei danni.

Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio delle Amministrazioni intimate;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 28 novembre 2012 il Pres. Aldo Ravalli e uditi l’avv. Giulia Andreozzi, per la parte ricorrente e l’avv. dello Stato Anna Maria Bonomo per le Amministrazioni resistenti;
Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cod. proc. amm.;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

                                                          FATTO e DIRITTO
(Cognome) (Gabriele) è portatore di handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’art. 3 L. n. 104 del 1992.
Conseguentemente, la scuola, sulla scorta delle richieste del Consiglio di classe e dell’equipe psicopedagogica, in sede di formazione del Piano Educativo individualizzato (P.E.I.), ha ritenuto necessario, per assicurare al ragazzo il diritto allo studio, il supporto dell’insegnante di sostegno con rapporto 1/1.
Al ragazzo, è stato, invece, assegnato un numero di ore di sostegno inferiore rispetto a quello richiesto.
Peraltro, se questa era la situazione all’inizio dell’anno scolastico, successivamente, come documentato dall’Avvocatura dello Stato e riconosciuto dai legali di parte ricorrente alla camera di consiglio, all’alunno è stato assegnato, dopo la proposizione del ricorso e a decorrere dal 20 novembre u.s., l’insegnante di sostegno per tutte le ore spettanti.
Ciò stante, va dato atto della cessata materia del contendere quanto alla pretesa principale.
Resta da pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento del danno.
E’ appena il caso di rammentare che questo T.A.R. ha, da tempo, affermato con pronunce passate in giudicato e confermate (v., fra le più remote, le sentenze 30 ottobre n. 2456 e 11 novembre 2010 n. 2571 e, fra le ultime, 3 ottobre 2012 n. 676), che il diritto all’istruzione del disabile ha rango di “diritto fondamentale”, che va rispettato con rigore ed effettività sia in adempimento ad obblighi internazionali (art. 24 Convenzione delle Nazioni Unite 13 dicembre 2006, ratificata con L. 3 marzo 2009 n. 18), sia per il carattere assoluto proprio della tutela prevista dall’art. 38 Cost. (v. sent. Corte Cost. 26 febbraio 2010 n. 80).
Il rango di diritto fondamentale della tutela del minore disabile non consente di ammettere cause giustificative di ritardi o di necessari tempi burocratici nella mancata concreta e piena assegnazione delle ore di sostegno al minore disabile fin dal primo giorno di inizio dell’anno scolastico.
Inoltre, tutto quanto precede, non consente di riconoscere attenuanti alla colpa dell’Amministrazione scolastica nell’inadempimento dell’obbligo di cui trattasi.
Va, pertanto, accolta la domanda risarcitoria, individuabile – come ripetutamente affermato da questo TAR – nel danno (danno c.d. esistenziale) che gli effetti della diminuzione, seppure temporanea, delle ore di sostegno provoca nella personalità del minore, privato del supporto necessario a garantire la piena soddisfazione dei bisogni di sviluppo, istruzione e partecipazione a fasi di vita tutelata dall’ordinamento.
Il danno va quantificato, in via equitativa, in misura pari a € 1.000,00 (mille/00), per ogni mese (con riduzione proporzionale per le frazioni di mese) di mancato sostegno nel rapporto 1/1 da parte dell’Amministrazione scolastica, a partire dal primo giorno di scuola.
Le spese di giudizio seguono la soccombenza e sono liquidate come in dispositivo.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima)
definitivamente pronunciando sul ricorso n. 899/2012, dichiara cessata la materia del contendere in ordine alla pretesa principale.
Accoglie la domanda risarcitoria e, per l’effetto, condanna le intimate Amministrazioni a pagare, alla parte ricorrente la somma di € 1.000,00 (mille/00) a titolo di danno esistenziale, per ogni mese di ritardo o frazione corrispondente, come in motivazione.
Condanna le Amministrazioni resistenti al pagamento, in favore della parte ricorrente, delle spese ed onorari di giudizio che liquida in complessivi € 800,00 (ottocento/00), oltre a IVA e CPA ed alla restituzione del contributo unificato pagato.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Cagliari nella camera di consiglio del giorno 28 novembre 2012 con l'intervento dei magistrati:
Aldo Ravalli, Presidente, Estensore
Marco Lensi, Consigliere
Giorgio Manca, Primo Referendario

                                                      IL PRESIDENTE, ESTENSORE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 30/11/2012
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

Articolo Stampa: http://www.regione.sardegna.it/j/v/492?s=214331&v=2&c=1489&t=1